Questa mattina a Taranto abbiamo incontrato il sindaco Rinaldo Melucci per discutere insieme sul caso Ilva.
Di seguito la nota stampa congiunta dei parlamentari Movimento 5 Stelle presenti al confronto...
Crediamo che per Taranto e per la Puglia, chiunque sia impegnato per la ricentralizzazione del territorio nel dibattito politico e sociale, a prescindere dalle personali appartenenze politiche e dal ruolo che riveste nel proprio quotidiano, debba perseguire gli stessi intendimenti. L’obiettivo ora dovrà essere comune perché già in passato, chi aveva potere decisionale su Taranto ha continuato ad appoggiare le becere politiche unicamente a vantaggio della fabbrica, il tutto a sfavore della città e dei suoi abitanti. Cosi come abbiamo messo fine all’odiosa immunità penale in maniera trasversale, ora occorre lavorare in sinergia per Taranto. Auspichiamo che tutte le forze politiche e sociali a prescindere dal ruolo convergano in questo percorso.
Per questo motivo intendiamo ribadire le nostre proposte, anche come esempio di chiarezza nei confronti di tutti gli interlocutori coinvolti, a cominciare dal nostro gruppo parlamentare...
Per Ilva
Si propone quindi la chiusura delle fonti inquinanti previo accordo di programma sul modello genovese, con l’intento di pianificare la chiusura dell’area a caldo; conseguentemente il rafforzamento dell’area a freddo con mantenimento dei livelli reddituali dei lavoratori in esubero tramite il reimpiego per le bonifiche, lavori di pubblica utilità, nuove opportunità lavorative e buonuscita. Occorre quindi una Valutazione del Danno Sanitario preventiva, realizzata in base alle linee guida VIS. Ovviamente non accetteremo nessun nuovo decreto Salva Ilva.
Per Taranto
Su Taranto oltre alle singole proposte che abbiamo già rappresentato al Governo non solo nell’ambito del Cantiere Taranto, ribadiamo l’importanza di proseguire sulla linea della riconversione economica, grazie agli stimoli e all’impegno di un commissario straordinario che sia in grado di realizzare una pianificazione e quindi un cronoprogramma di breve, medio e lungo termine, il quale altresì possa reperire risorse attingendo a fondi in ambito Mef e ministero per il Sud. Inoltre il Fondo di Transizione Equa non dovrà essere usato per salvare l’Ilva ma per sostenere un processo di cambiamento socio-economico a lungo termine.
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