L'audizione di Utilitalia in Commissione Ecomafie di ieri ha chiarito un aspetto fondamentale: le aziende che si occupano del trattamento di rifiuti urbani differenziati sono preparate e pronte ad affrontare anche il rischio biologico derivante dai rifiuti urbani provenienti dalle abitazioni dei soggetti positivi al Coronavirus e sottoposte alla misura della quarantena, e lo avrebbero potuto fare sin dall'inizio dell'emergenza.
Le raccolte differenziate possono andare avanti anche in questi casi, rimanendo perfettamente in linea con la gerarchia quadro dei rifiuti.
In Italia invece...
Purtroppo dopo il parere dell'ISS, riprese anche da Ispra, sappiamo bene che sono state emanate disposizioni differenti: di conferirli nell'indifferenziato e all'incenerimento, se non in discarica.
La posizione del gruppo M5S in Ecomafie
Riteniamo che questa, oltre a essere una gestione dannosa a livello ambientale, costituisce anche una recessione del trattamento dei rifiuti e quindi in contrasto con l'economia circolare.
No a nuovi inceneritori!
Nelle scorse audizioni è già emerso come l'emergenza Covid non giustifichi la costruzione di nuovi inceneritori in quanto i quantitativi di rifiuti urbani prodotti sono considerevolmente diminuiti di ben mezzo milione di tonnellate in un paio di mesi, e quindi l'ennesimo appello di chi vorrebbe nuovi inceneritori si rivela ancora una volta infondato.
L'incenerimento incrementa l'export di rifiuti
Dall'audizione di oggi abbiamo appreso, inoltre, che i cicli che portano ad incenerimento incrementano il traffico di rifiuti verso l'estero. Il 45% di questi è costituito dai CSS, prodotti proprio allo scopo di bruciare rifiuti; altri ancora sono rappresentati dalle ceneri degli stessi inceneritori.
Quello che possiamo fare...
Occorre accelerare su una diversa gestione del rifiuto urbano Covid, promuovendo una gestione che abbia un impatto sostenibile sia a livello ambientale che economico, partendo proprio dalla tutela e dalla promozione della raccolta differenziata!
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