Secondo il Rapporto Ecomafie pubblicato da Legambiente nel 2020 si sono registrati MENO CONTROLLI effettuati (-17%) a fronte di un INCREMENTO DEI REATI ambientali toccano quota 34.867 (+0,6% rispetto al 2019), con una media di 4 ogni ora. Cresce l’impatto nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa (46,6% del totale) e aumentano sia le persone denunciate (+12%) che gli arresti (+14,2%). Dati preoccupanti anche per boschi e fauna. 4.233 i reati relativi agli incendi boschivi (+8,1%). 8.193 quelli contro gli animali, poco meno di uno ogni ora.
Molto preoccupante la situazione in Puglia, terza regione nella classifica nera degli ecoreati e soprattutto l'area Metropolitana di Bari anch'essa terza città in Italia dopo Napoli e Roma. Entrando nello specifico di alcuni reati la situazione della Puglia è anche peggiore, ad esempio è seconda come reati contro la fauna (con la città di Bari al primo posto a livello nazionale) e seconda per reati relativi alla pesca illegale.
Come sapete in questi anni ho prodotto diversi esposti e atti parlamentari per aiutare, sollecitare o segnalare gli enti di controllo gli ecoreati e anche attraverso il lavoro della commissione Ecomafie abbiamo segnalato, durante il primo periodo del Covid, norme già esistenti che potevano incoraggiare l’illegalità.
E' molto grave che nonostante il quadro preoccupante e a fronte di ripetute semplificazioni e deregolamentazioni non sia corrisposto un aumento dei controlli, anzi sono diminuiti.
Questo perché all’aumentare delle semplificazioni non sono seguiti potenziamenti dei controlli nella fase delle procedure ambientali di controllo da parte di Ispra e Arpa che non hanno avuto adeguate risorse aggiuntive da parte del Governo e Regioni.
Il governo Draghi e Cingolani non possono e non devono sottovalutare questi dati. Inoltre con l'arrivo di numerose risorse ingenti del PNNR c’è il serio rischio che queste finiscano in mani sbagliate!
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