Il Governo e la maggioranza non hanno avuto il coraggio per imprimere al Paese una marcia decisiva per diventare all’avanguardia in un mercato in crescita. Dobbiamo permettere ai cittadini e alle imprese una transizione veloce e sicura all’elettrico ma soprattuto a costi abbordabili da chiunque.
Nonostante alcuni spunti apprezzabili, i partiti di maggioranza continuano ad incentivare anche le auto a fonti fossili che inevitabilmente dreneranno incentivi all’elettrico e rallenteranno la transizione, per questo hanno bocciato il nostro impegno a incentivare solo auto 0-20g di CO2/km.
Con questa visione bipolare mostrata dai partiti che include anche gli incentivi alle auto a fonti fossili, le industrie non verranno adeguatamente spronate a riconvertirsi e questo lo pagheremo in futuro, quando il mercato inevitabilmente metterà fuori produzione le auto fossili. Desta preoccupazione tra l’altro che sul divieto di vendita dal 2035, la maggioranza abbia rifiutato di allinearsi al pacchetto “FIT for 55” della Commissione europea prevedendo deroghe per furgoni e auto sportive, esattamente come il CITE.
Inoltre sono timidi gli sforzi per applicare il principio “chi inquina paga”, noi di Alternativa abbiamo proposto il “malus” per tutte le auto al di sopra dei 130 g CO2/km, loro sono rimasti vaghi e hanno votato contro.
E’ oltremodo deludente che i partiti di maggioranza abbiano votato contro le detrazioni fiscali fino al 2025 per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica.
In positivo sono stati accolti i nostri impegni per favorire l’integrazione di punti di ricarica elettrica nelle stazioni di rifornimento, incentivi per una nuova politica industriale che preveda riconversioni degli impianti e formazione dei lavoratori in ottica green. Accolto anche il nostro impegno per incentivi e deducibilità per l’acquisto di veicoli N1 e speciali M1 nella logistica. Infine passa un altro nostro impegno che spinge lo Stato ad incentivare le aziende che producono veicoli elettrici per il Trasporto Pubblico Locale.
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