Il Governo dovrà farsi promotore in ambito internazionale affinché il costo del gas non sia più soggetto al TTF, che dipende da una borsa virtuale soggetta a speculazioni, e che il costo del gas rivenduto a cittadini e imprese si basi sull’effettivo costo di acquisto da parte degli operatori e intermediari, evitando quindi extraprofitti sulle tasche di cittadini e imprese
Lo afferma il deputato di Alternativa Giovani Vianello commentando l’approvazione del suo ordine del giorno al decreto Bollette e sul quale il Governo aveva espresso parere favorevole.
Come evidenziato anche da Report, l’aumento di prezzo del gas in questo ultimo anno non è stato principalmente determinato dalla carenza dell’offerta bensì da precisi meccanismi di valutazione del costo dell’idrocarburo, determinati in buona parte dalla deregolamentazione del settore del gas avviata dall’Europa che ha introdotto il cosiddetto mercato spot, in cui il prezzo del gas cambia ogni giorno non necessariamente in base alle reali quantità di combustibile disponibile, ma in base a convenienze puramente finanziarie.
Tale meccanismo ha creato enormi incassi a società come ENI, basati sulla differenza di costo tra i quantitativi prelevati con contratti a lungo termine, oppure dall’approvvigionamento nazionale dei giacimenti italiani, e quelli poi rivenduti a cifre più alte e vicine ai prezzi spot di mercato.
Con il voto dell’Aula al mio odg il governo ha assunto un impegno che sarà difficile da affrontare se non tutta l’Europa non convergerà con determinazione su questa materia. Ribadisco anche che l’unico modo di affrancare i cittadini dai costi soffocanti delle fonti fossili è quello di puntare su riqualificazione energetica e fonti rinnovabili ma in attesa che ciò avvenga, occorre non far pagare ai cittadini e alle imprese gli extraprofitti delle multinazionali e su questo continueremo a vigilare con fiato sul collo del Governo.
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